Il prelievo del sangue non è l’unica tipologia di donazione, ma ne esistono altre che in termine tecnico vengono chiamate aferesi. La più frequente è la plasmaferesi ovvero il prelievo del plasma.

  • Ma cos’è il plasma? Non è altro che la parte liquida del sangue intero composta dal 92% di acqua e dall’ 8% di proteine, fattori della coagulazione e sali minerali.
  • Come avviene la donazione? Il sangue viene prelevato da un apparecchio chiamato separatore cellulare (vedi foto) che separa il plasma dagli altri componenti del sangue (globuli rossi e bianchi, piastrine). Questi ultimi vengono restituiti al donatore mentre la parte liquida viene ripristinata con l’infusione di soluzione fisiologica e con l’assunzione dei liquidi prima e dopo il prelievo. La procedura è più lunga del prelievo di sangue perché il separatore lavora a cicli alterni, ma non dura più di 50 minuti.
  • Quanto plasma viene prelevato? Trattandosi della parte acquosa del sangue generalmente si prelevano 600/700 ml di plasma.
  • E’ una donazione sicura? Assolutamente sì. Molti donatori la preferiscono perché è meno inabilitante di quella sanguigna, ma sono ancora tanti che invece ne hanno timore credendo erroneamente che il sangue reinfuso passi direttamente nel separatore e quindi possa essere portatore di infezioni. Niente di più sbagliato: la sicurezza della donazione è garantita dal kit sterile e unico, utilizzato per la plasmaferesi, il quale, una volta completata la procedura, viene eliminato.
  • Perché donare plasma? Le risposte sono molteplici: il plasma è alla base dei cosiddetti “farmaci salvavita” utilizzati nelle patologie croniche, come l’emofilia, o nelle immunodeficienze primitive. Può anche essere usato direttamente, per particolari terapie. Inoltre si può donare il plasma quando il proprio livello di emoglobina è basso (soprattutto nelle donne in età fertile) e rende difficile donare sangue. Oltre a ciò può essere donato ogni 15 gg.